Intervista a Aidia Gutiérrez

INTERVISTATRICE: Sono qui, io, Paola Rosandres, con l’allenatore della Spagna Aidia Gutierrez. La ragazza è splendida e indossa un leggero abito bianco a velo.
Questo è il suo primo anno da allenatore, come si sente?

AIDIA: Normale. Non mi aspetto niente dai miei Tributi. Che vincano o perdano fa lo stesso. Ovviamente farò di tutto per tenerli in vita. Odio perdere.

Se dovesse sceglierne uno?

Molto probabile accada. Non è la prima volta che un Allenatore è costretto a scegliere fra uno dei due Tributi. Io non ho problemi a farlo.

Predilige il maschio o la femmina?

La femmina, senz’altro. Reputo i maschi una nullità.

Tutti noi siamo rimasti stupiti quando ha fatto il doppio gioco, nell’Arena, con la persona che diceva di amare.

Siete stati stupidi a crederci. Non si può amare in una situazione quale gli Hunger Fight. Bisogna uccidere per sopravvivere, lottare fino allo stremo delle forze, contando su ciò che sono le nostre migliori capacità. L’americano è stato il più stupido di tutti.

Quindi non crede alle storie d’amore nell’Arena.

Non ci credo in generale, men che meno lì.

Come si sente, adesso, a dover render forti ragazzi che potrebbero avere meno della sua età quando è stata sorteggiata.

Mi pare di aver già risposto a questa domanda. Normale.

Mi scusi, ha ragione. Seguo un protocollo.

Niente. Ma sbrighiamoci.

Le ultime tre domande. Teme, per caso, qualche Paese?

Se lo dicessi adesso partirei già in svantaggio. Comunque no. Ho vinto e quindi so per certo che la Spagna è in grado di portarsi a casa altri vincitori. Ovviamente non gli lascerei però il posto di allenatore.

Quindi non teme neanche gli Stati Uniti, vincitori per ben 2 volte.

Assolutamente no. Il loro allenatore è un incompetente.

Però nell’Arena è stata forte.

Solo fortuna.

Lei reputa la fortuna un fattore importante?

Non erano tre le domande?
No, comunque. La fortuna non esiste. Anche l’essere estratti dall’urna per gli HF è unicamente strategia. Anche nell’Arena non esiste. Dipende solo ed unicamente da te la tua vittoria.

La sua famiglia….

Non ne voglio parlare. Non ne ho.

D’accordo. Allora credo di aver finito.
Buona fortuna per i sesti Hunger Fight, e che porti qualche vincitore.

Arrivederla.

Intervista di: Emma Alejandros